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- Transazioni digitali raggiungono 481 miliardi di euro, il 43% dei consumi.
- 3,5 milioni di POS in Italia, maggiore accettazione pagamenti digitali.
- Pagamenti via smartphone e wearable: 56,7 miliardi di euro.
- Pagamenti contactless: 291 miliardi di euro (+19%).
- 53,5% degli esercenti italiani preferisce le carte al contante.
Un cambiamento significativo si è verificato nel panorama dei pagamenti in Italia: per la prima volta, i pagamenti digitali hanno superato il contante in termini di valore delle transazioni. Nel corso del 2024, le transazioni digitali hanno raggiunto la cifra di *481 miliardi di euro, rappresentando il 43% dei consumi totali. Questo dato segna un punto di svolta, considerando che il contante si è attestato al 41%, mentre il restante 16% è stato coperto da bonifici, addebiti in conto corrente e assegni.
Questo sorpasso è il risultato di una tendenza in crescita, accelerata negli ultimi anni, in parte a causa della pandemia che ha incentivato l’adozione di soluzioni di pagamento più rapide, igieniche e sicure. L’aumento dei pagamenti digitali è stato favorito anche dalla maggiore disponibilità dei commercianti ad accettarli: a fine 2024, si contavano 3,5 milioni di POS in Italia.
I protagonisti della rivoluzione digitale: contactless, smartphone e wearable
Le soluzioni di pagamento innovative sono state il motore principale di questa trasformazione. Le operazioni realizzate tramite smartphone e dispositivi indossabili (come smartwatch e anelli) hanno totalizzato un volume di transazioni pari a 56,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 53% rispetto all’anno precedente. È da sottolineare che i pagamenti senza contatto costituiscono quasi il 90% delle transazioni elettroniche effettuate nei negozi, raggiungendo un valore di 291 miliardi di euro (+19%).
L’impiego di dispositivi indossabili è in forte ascesa: nel 2024, il valore delle transazioni effettuate con questi strumenti ha toccato i 2,5 miliardi di euro, con un aumento del 57% rispetto al 2023. Anche i pagamenti direttamente dai veicoli (in-car payments) stanno crescendo, un settore dove industria automobilistica e grandi aziende tecnologiche stanno investendo per semplificare operazioni come il rifornimento e il parcheggio.

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L’evoluzione del comportamento degli esercenti e le sfide del sistema europeo
Un altro fattore determinante è stato il cambiamento di atteggiamento degli esercenti nei confronti dei pagamenti elettronici. Le stime indicano che il 53,5% degli esercenti italiani ora predilige le carte al contante, inclusi i piccoli commercianti, tradizionalmente più restii all’adozione di tecnologie digitali. Nonostante ciò, il contante mantiene una posizione dominante in contesti come bar, mercati rionali e tabaccherie, evidenziando una transizione ancora in atto e non priva di ostacoli culturali.
L’incremento dei pagamenti digitali solleva anche alcune questioni strategiche e industriali per il sistema europeo. Secondo i dati della BCE, i circuiti di pagamento statunitensi, in particolare Mastercard e Visa, gestiscono all’incirca due terzi (64%) di tutte le operazioni con carta realizzate nell’area euro. Va inoltre considerato che nel caso dei pagamenti con smartphone e dispositivi indossabili, il punto di interazione per il cliente non è più la banca che ha emesso la carta, ma lo sviluppatore del portafoglio digitale. Questo ruolo è spesso ricoperto dal produttore stesso del dispositivo, nella maggior parte dei casi si tratta di grandi aziende tecnologiche non europee come Apple, Samsung o Google.
Verso un futuro sempre più digitale: implicazioni e prospettive
Il sorpasso del contante da parte dei pagamenti digitali rappresenta un cambiamento strutturale nell’economia italiana, con implicazioni significative per consumatori, commercianti e istituzioni finanziarie. La maggiore tracciabilità delle transazioni digitali può contribuire a ridurre l’evasione fiscale e a migliorare la sicurezza per i commercianti, diminuendo il rischio di rapine.
Tuttavia, è importante considerare anche le sfide legate alla digitalizzazione dei pagamenti, come la necessità di garantire l’accesso ai servizi finanziari per tutti i cittadini, anche nelle aree più remote e per le fasce di popolazione meno digitalizzate. La “desertificazione bancaria”, con il 43% dei comuni italiani privi di una filiale bancaria, rappresenta un ostacolo all’inclusione finanziaria e richiede interventi mirati per garantire a tutti l’accesso ai servizi essenziali.
Il Futuro dei Pagamenti: Un Equilibrio tra Innovazione e Inclusione
In questo scenario di rapida evoluzione, è fondamentale trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e l’inclusione sociale. Da un lato, è necessario promuovere l’adozione di soluzioni di pagamento digitali, incentivando l’innovazione e semplificando l’accesso ai servizi finanziari. Dall’altro, è altrettanto importante garantire che nessuno venga lasciato indietro, offrendo alternative accessibili e convenienti per chi non ha familiarità con le nuove tecnologie o vive in aree con scarsa copertura digitale.
Una nozione base da tenere a mente è che la transizione verso i pagamenti digitali non è solo una questione tecnologica, ma anche culturale e sociale. Richiede un cambiamento di mentalità da parte di consumatori ed esercenti, nonché un impegno da parte delle istituzioni per promuovere l’alfabetizzazione finanziaria e digitale.
Una nozione avanzata* è che il futuro dei pagamenti sarà sempre più personalizzato e integrato con altri servizi, come l’e-commerce, la logistica e l’intrattenimento. Le banche e le fintech dovranno collaborare per offrire soluzioni innovative e su misura per le esigenze dei singoli clienti, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale e dei big data.
Riflettiamo: come possiamo assicurarci che la rivoluzione dei pagamenti digitali porti benefici a tutti, senza creare nuove forme di esclusione o disuguaglianza? La risposta a questa domanda determinerà il successo della transizione verso un’economia sempre più digitale e inclusiva.