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- MPS: ricavi per 4 miliardi di euro, margine interesse 2,3 miliardi.
- Il MEF ha venduto parte delle azioni MPS nel novembre 2024.
- Piano MPS 2024-2028: inserimento di 390 nuovi consulenti finanziari.
Recentemente, un’inchiesta condotta da Report ha riportato all’attenzione generale i meccanismi sottesi all’operazione MPS-Mediobanca, rivelando così un complesso reticolo di interessi incrociati e manovre elaborate.
Il Ritorno di MPS e le Ambizioni su Mediobanca
Secondo quanto emerso dall’inchiesta condotta da Report, è apparso evidente il potenziale utilizzo della Banca Monte dei Paschi (MPS) come elemento strategico sotto la supervisione del suo amministratore delegato Luigi Lovaglio. La circostanza permette ai grandi azionisti Caltagirone e Delfin non solo di rafforzarsi ma anche di inserirsi efficacemente all’interno delle dinamiche sia presso Mediobanca che nella compagnia assicurativa Generali. A partire dal progetto inaugurato nel biennio del 2022 per rivitalizzare l’istituto bancario senese in funzione dell’influenza su queste entità più vaste. L’impennata dei tassi d’interesse ha fornito a MPS le risorse indispensabili per prendersi un posto attivo nel panorama finanziario; infatti, i risultati economici riferiti al comparto indicano chiaramente una crescita consistente: con ricavi ammontanti a ben 4 miliardi di euro e un margine d’interesse registrato pari a circa 2,3 miliardi. Una netta rimarcatura se confrontati con il precedente intervento pubblico avvenuto nel lontano anno del duemiladiciassette quando lo Stato vi aveva investito somme consistenti quantificate intorno ai 7,5 miliardi di euro.
Nella speculazione corrente emerge la possibilità concreta che questa istituzione bancaria possa trasformarsi in una pedina fondamentale nell’arena competitiva volta ad esercitare maggiore controllo su Generali; ciò appare plausibile considerando che già vi sono cospicui interessi rappresentati dai soci quali Caltagirone e Delfin.
Nel mese di novembre 2024 si è verificato un evento significativo: il Ministero dell’Economia (MEF) ha proceduto alla vendita di una parte del suo pacchetto azionario in MPS per soddisfare le direttive imposte dall’Unione Europea. La gestione della distribuzione delle azioni è stata affidata a Banca Akros (gruppo Banco BPM), la quale sembra aver privilegiato un selezionato gruppo di attori economici, includendo nomi come Caltagirone e Delfin oltre ad Anima e lo stesso Banco BPM. Questo processo, d’altronde, potrebbe apparire formale ma alimenta interrogativi circa la scelta dei destinatari delle quote, che risulta limitata ai soli pochi investitori piuttosto che essere estesa a una platea più vasta del mercato finanziario. L’ex commissario Consob Luca Enriques afferma che gli individui coinvolti potrebbero aver acquisito le quote MPS con condizioni nettamente migliori rispetto al valore di mercato standardizzato. Inoltre, il quotidiano britannico Financial Times ha riportato la notizia secondo cui Unicredit avrebbe manifestato interesse nel progetto ma non sarebbe stata richiamata da Banca Akros; questo indicherebbe chiaramente una direzione predisposta già verso alcuni particolari soggetti.
Un aspetto ulteriore degno di nota concerne la sorveglianza esercitata dalla autorità bancaria europea.
poiché Caltagirone e Delfin non operano come istituti bancari accreditati, ciò preclude loro l’opportunità di assumere direttamente il controllo su Mediobanca sotto la supervisione della BCE. Collaborare con MPS, la cui partecipazione statale rimane dominante nel capitale aziendale, consentirebbe la creazione di una manovra strategica atta a eludere le restrizioni vigenti. Ciò aprirebbe alla possibilità di consolidarsi come un attore influente senza compromettere formalmente i dettami normativi esistenti. Tuttavia, tale prospettiva è costellata da sfide significative: sussiste infatti la possibilità che emerga il disaccordo dai vertici dell’istituzione Mediobanca; altresì non può essere ignorato l’impatto del mercato finanziario e le valutazioni da parte degli organismi regolatori europei. In questa cornice intricata si trova così MPS, che potrebbe facilmente incorrere in tensioni sia sul fronte istituzionale sia in quello bancario.

- Finalmente una banca che sembra capire l'importanza della trasparenza... 👍...
- Tutta questa attenzione politica mi fa temere il peggio... 👎...
- E se MPS fosse in realtà un cavallo di Troia per...? 🤔...
Il Piano Industriale e la Rivoluzione della Consulenza Fee-Only
Parallelamente alle dinamiche politiche e finanziarie, MPS sta attuando un ambizioso piano industriale quadriennale 2024-2028, denominato “A clear and simple commercial bank revolving around customers, combining technology with human touch“. Questo piano pone un forte accento sulla consulenza finanziaria, con particolare attenzione ai consulenti di Widiba, la banca digitale del gruppo. Una delle principali novità è l’introduzione di servizi di consulenza “fee-only”, in cui i consulenti sono remunerati a parcella anziché a provvigione sui prodotti venduti, eliminando potenziali conflitti di interesse. Questo modello, tipico dei consulenti autonomi, si sta diffondendo anche nelle reti bancarie come ulteriore livello di personalizzazione. MPS amplierà le funzionalità della piattaforma Athena per supportare i relationship manager, offrendo check-up degli investimenti, strategie personalizzate, costruzione del portafoglio e assistenza qualificata.
Inoltre, si prevede un consolidamento dei servizi offerti ai clienti aziendali, con un potenziamento dell’offerta di prodotti basati su commissioni.
Il programma include altresì un ampliamento del network di professionisti della consulenza finanziaria, prevedendo l’inserimento di non meno di 390 nuove figure, selezionate in zone geografiche di rilevanza strategica.
L’intento è quello di espandere la varietà di proposte commerciali al fine di incentivare la trasformazione degli averi dei clienti in strumenti di gestione patrimoniale.
Un nuovo “Wealth management center & advisory” sarà creato per migliorare la valutazione del rischio e del portafoglio, sviluppando soluzioni d’investimento su misura.
La Sfida tra Politica e Mercato e il Futuro di MPS
Nell’ambito della delicata questione riguardante MPS emerge una lotta più complessa tra politica e mercati finanziari, che caratterizza il panorama bancario italiano contemporaneo. Dopo la privatizzazione del Credito Italiano (ora conosciuto come Unicredit) avvenuta nel 1994 – un evento cruciale che segnò l’allontanamento dello Stato dal settore – oggi diversi rappresentanti politici sembrano pronti a esercitare nuovamente pressioni sul comparto bancario. Recentemente l’offerta avanzata da Unicredit nei confronti di Banco BPM ha ridestato le discussioni: i membri della Lega hanno espresso forte contrarietà mentre quelli di Forza Italia si sono schierati favorevolmente verso le dinamiche del libero mercato. Per quanto riguarda la ristrutturazione proprietaria in atto per MPS voluta dal MEF, essa include partecipazioni significative da parte di soggetti come Banco BPM, Caltagirone e Delfin. All’origine dei progetti iniziali vi era anche l’idea promossa dalla Lega relativa a una possibile fusione fra Banco BPM ed MPS per dar vita a un nuovo attore bancario distintivo; però questa proposta è andata dispersa senza realizzarsi concretamente nella pratica operativa. Ora sarà interessante monitorare le prossime strategie adottate da Banco BPM ed eventuali alternative che potrebbero delinearsi all’orizzonte dell’operazione in corso; infine, va sottolineato che sarà esclusivamente alla BCE prendere la decisione finale sull’affare – riservando quindi Banca d’Italia a un ruolo secondario – dato che dalla riforma strutturale implementata nel 2014 a livello europeo ciò implica chiara competenza sulla vigilanza delle banche maggiormente influenti.
Prospettive Future: Tra Innovazione e Stabilità
Il futuro di Montepaschi di Siena si presenta come un delicato equilibrio tra la necessità di innovare e la responsabilità di mantenere la stabilità. Le strategie implementate, che spaziano dalla consulenza fee-only all’espansione della rete di consulenti, indicano una chiara volontà di adattarsi alle nuove esigenze del mercato e di offrire servizi sempre più personalizzati e trasparenti. Allo stesso tempo, le dinamiche politiche e finanziarie che la vedono coinvolta richiedono una gestione attenta e oculata, per evitare di ripetere gli errori del passato e per garantire un futuro solido e sostenibile per la banca.
Amici lettori, riflettiamo un attimo. Nel cuore delle nuove strategie bancarie, un concetto fondamentale è la trasparenza. L’introduzione della consulenza “fee-only” da parte di MPS è un passo importante in questa direzione, poiché allinea gli interessi del consulente a quelli del cliente, eliminando potenziali conflitti.
Ma andiamo oltre. Una nozione avanzata è la personalizzazione estrema dei servizi. Le banche moderne non possono più limitarsi a offrire prodotti standardizzati, ma devono essere in grado di comprendere le esigenze specifiche di ogni cliente e di creare soluzioni su misura. Questo richiede un investimento significativo in tecnologie avanzate e in competenze specializzate, ma è l’unico modo per costruire relazioni durature e di fiducia.
Pensateci: in un mondo sempre più complesso e incerto, la capacità di offrire una consulenza personalizzata e trasparente è un valore inestimabile. E voi, come vi state preparando per affrontare le sfide del futuro?
- Comunicati stampa ufficiali di Banca MPS, utili per verificare le dichiarazioni aziendali.
- Comunicati stampa finanziari di Mediobanca, utili per approfondire le strategie.
- Pagina Wikipedia su Caltagirone S.p.A., utile per approfondire le partecipazioni societarie.
- Documento ufficiale su Delfin e la sua partecipazione in Assicurazioni Generali.