Rivoluzione bancaria: BPER e Popolare Sondrio cambiano il gioco!

L’operazione, che vedrà la migrazione informatica completata nel week-end del 18 e 19 aprile 2026, rappresenta un momento cruciale nel panorama bancario italiano, con implicazioni dirette per i dipendenti, i clienti e l’organizzazione interna delle due banche.

Riorganizzazione Strutturale e Accorpamenti

La fusione comporterà una riorganizzazione delle strutture aziendali, con l’integrazione delle 493 filiali di Banca Popolare di Sondrio. È previsto l’accorpamento di circa 90 filiali, distribuite nel centro-nord, al fine di gestire le sovrapposizioni che inevitabilmente si creeranno. Le sedi coinvolte sono ancora in fase di definizione. L’azienda ha rassicurato che nessun comune attualmente servito verrà abbandonato. Un’altra novità è la creazione della Direzione Regionale Lombardia Nord, portando il totale delle Direzioni Regionali da 9 a 10. Sarà inoltre potenziata la rete sul territorio, con l’inaugurazione di nuovi hub dedicati a imprese e clientela private, e la nomina di nuovi capi area per il settore retail.

Evoluzione delle Strutture CRCBO, CCIBO, CPWMO

L’operazione di fusione avrà un impatto significativo anche sulle strutture di vertice. In particolare, si prevedono modifiche nelle seguenti aree:

Chief Retail & Commercial Banking Officer (CRCBO): Saranno implementate diverse iniziative nell’ambito del Digital Business, Marketing & Payments, con la fondazione di nuove sezioni e revisioni interne per tenere conto delle specificità di BPS.
Chief Corporate & Investment Banking Officer (CCIBO): Le funzioni relative a Large Corporate, Corporate e Global Transaction Banking passeranno da Servizio a Direzione, con l’istituzione di nuovi uffici.
La responsabilità per Enti e Istituzioni (tesorerie) sarà affidata a una neonata Direzione.
Chief Private & Wealth Management Officer (CPWMO): Sarà istituito un nuovo Ufficio Private, inizialmente non conferito a Banca Cesare Ponti, con presidio su tre Centri Private dislocati a Sondrio, Milano e Roma (quest’ultima sede è ancora da confermare).

Gestione del Personale e Piano di Uscite Volontarie

Uno degli aspetti più delicati dell’operazione riguarda la gestione del personale. È previsto un accordo sindacale per regolare l’uscita, su base volontaria, di 800 dipendenti delle aziende del Gruppo, con accesso alle prestazioni del Fondo di Solidarietà. L’azienda ha calcolato che un potenziale totale di 1200 impiegati potrebbe rientrare in questo piano, di cui circa 900 da BPER Banca, 200 da BPS e 100 dalle altre entità del Gruppo. La condizione pensionistica prevista è il raggiungimento del diritto alla pensione entro il 1° gennaio 2032. Le cessazioni di rapporto lavorativo sono attese entro la fine di dicembre 2026. Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l’importanza di non trascurare la trattativa sugli inquadramenti, considerata fondamentale per i dipendenti.

Verso un Futuro Bancario Integrato: Sfide e Opportunità

La fusione tra Banca Popolare di Sondrio e BPER Banca rappresenta una risposta alle sfide del mercato bancario moderno, caratterizzato da una crescente digitalizzazione e da una maggiore competizione. L’integrazione delle due realtà porterà a una maggiore efficienza operativa, a una più ampia offerta di prodotti e servizi e a una maggiore capacità di investimento in nuove tecnologie. Tuttavia, l’operazione comporta anche delle sfide, come la gestione delle sovrapposizioni di filiali, l’armonizzazione dei sistemi informatici e la riorganizzazione del personale. Il successo della fusione dipenderà dalla capacità delle due banche di affrontare queste sfide in modo efficace e di creare una cultura aziendale condivisa.

Amici lettori, riflettiamo un attimo su cosa significa tutto questo. Nel mondo bancario, le fusioni e acquisizioni sono all’ordine del giorno, ma dietro i numeri e le strategie ci sono persone, storie e territori. La fusione tra Banca Popolare di Sondrio e BPER Banca è un esempio lampante di come il settore stia cambiando, spinto dalla tecnologia e dalla necessità di essere sempre più competitivi.

Una nozione base di nuove strategie bancarie è che le fusioni sono spesso guidate dalla ricerca di economie di scala e dalla volontà di ampliare la propria presenza sul mercato. Una nozione più avanzata è che queste operazioni possono anche essere un’opportunità per innovare e per creare nuovi modelli di business, sfruttando le sinergie tra le diverse realtà coinvolte.

Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa visione? Come vedete il futuro del settore bancario?