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- Nel 2024 chiusi 508 sportelli, meno di 20.000 totali.
- Nel 2008 gli sportelli erano 34.139.
- 3.300 comuni senza banche, il 42% del totale nel 2023.
- Oltre 4 milioni di italiani senza servizi bancari nel comune.
- Persi circa 2.000 posti di lavoro nel settore nel 2023.
Il panorama bancario italiano sta subendo una metamorfosi radicale, caratterizzata da una progressiva riduzione degli sportelli fisici. Questo fenomeno, in atto da diversi anni, si è intensificato nel corso del 2024, con la chiusura di ulteriori 508 filiali, portando il numero totale di sportelli a meno di 20.000. Un dato allarmante se confrontato con i 34.139 sportelli presenti nel 2008. Questa contrazione non è solo una questione numerica, ma un cambiamento profondo nel rapporto tra istituti di credito e cittadini, sollevando interrogativi cruciali sul futuro della presenza bancaria sul territorio e sull’accessibilità ai servizi finanziari.
La digitalizzazione, indubbiamente, ha giocato un ruolo chiave in questa trasformazione. L’avvento dell’home banking e delle app bancarie ha spostato una parte significativa delle operazioni verso il digitale, rendendo meno necessario il ricorso allo sportello fisico per molti utenti. Tuttavia, questa transizione non è priva di conseguenze. La progressiva scomparsa degli sportelli fisici rischia di escludere le fasce di popolazione meno digitalizzate, come gli anziani e i residenti in aree rurali, creando una frattura tra chi ha accesso ai servizi finanziari digitali e chi ne è escluso.

La Desertificazione Finanziaria: Un Problema Crescente
Oltre alla digitalizzazione, un altro fattore determinante in questa trasformazione è la desertificazione finanziaria, ovvero l’assenza totale di servizi bancari in intere aree del Paese. Questo fenomeno colpisce in particolare i piccoli comuni e le zone rurali, dove la chiusura degli sportelli costringe i residenti a percorrere lunghe distanze per svolgere operazioni bancarie di base. Le attività di dimensioni ridotte, come le botteghe artigiane e le imprese commerciali, soffrono particolarmente di questa situazione, essendo costrette a rivedere la gestione dei propri fondi e dei pagamenti attraverso strumenti telematici che non sempre si rivelano agevoli o a basso costo.
Nel 2023, ben 3.300 comuni italiani si trovavano senza filiali bancarie, un dato che rappresenta il 42% del totale. Questo significa che oltre 4 milioni di italiani non possono accedere ai servizi bancari nel proprio comune di residenza, e altri 6 milioni vivono in comuni dove è rimasto un solo sportello. Le regioni maggiormente interessate da questo processo di rarefazione dei servizi sono le Marche, l’Abruzzo, la Lombardia, la Sicilia e la Calabria.
Le conseguenze di questa situazione sono molteplici. La mancanza di accesso ai servizi bancari può limitare lo sviluppo economico delle aree rurali, ostacolare l’imprenditoria locale e aumentare il rischio di esclusione finanziaria per le fasce più vulnerabili della popolazione. Inoltre, la chiusura degli sportelli bancari comporta anche una perdita di posti di lavoro, con un calo di circa 2.000 dipendenti nel settore nel solo 2023.
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- 🤔 Digitalizzazione spinta: chi rimane indietro?... ...
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Le Reazioni e le Possibili Soluzioni
Di fronte a questa situazione, le reazioni non si sono fatte attendere. Le associazioni a tutela dei consumatori e le sigle sindacali del settore bancario hanno più volte evidenziato il pericolo di un’emarginazione finanziaria per ampie fasce della popolazione. Alcune amministrazioni comunali hanno provato a rispondere con iniziative locali, come l’installazione di terminali ATM multifunzione o l’istituzione di servizi bancari mobili. Tuttavia, queste soluzioni sono spesso parziali e non sempre efficaci.
L’esecutivo sta valutando delle azioni per opporsi alla diminuzione dei servizi finanziari, mentre gli istituti bancari, per parte loro, motivano le proprie scelte strategiche, affermando che il futuro delle operazioni bancarie è sempre più digitale. Con l’intento di porre freno alla finanziaria desertificazione, l’azione governativa si esplica nello studio di contromisure; parallelamente, gli istituti di credito motivano le proprie direttive con la presunzione che il futuro dell’attività bancaria sia in misura crescente affidato al digitale. Nel frattempo, il ridimensionamento degli sportelli prosegue inesorabile, e l’accesso ai servizi finanziari si sta trasformando sempre più in una questione legata alla disponibilità di una connessione internet e al possesso di adeguate competenze digitali. Parallelamente, la contrazione delle sedi bancarie continua a ritmo sostenuto, e la fruibilità dei servizi economici è progressivamente vincolata alla disponibilità di connessione web e alla padronanza di competenze digitali.
Un’altra possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dall’euro digitale, una forma digitale di contante emessa dalla banca centrale e accessibile a chiunque nell’area dell’euro. La moneta digitale europea, destinata ad affiancare contanti e monete fisiche, potrebbe semplificare le attività quotidiane dei cittadini, fornendo uno strumento di pagamento universalmente accettato. Inoltre, la valuta digitale europea potrebbe essere impiegata anche in modalità offline, abilitando le transazioni anche in assenza di connessione alla rete o in caso di interruzione dell’energia elettrica.
Verso un Nuovo Equilibrio tra Innovazione e Inclusione
La chiusura degli sportelli bancari è un processo che sembra ormai irreversibile. L’istituto di credito del domani assumerà sempre più la forma di un’entità virtuale, caratterizzata da una presenza fisica limitata e da una forte focalizzazione sui servizi di home banking. In un prossimo futuro, l’istituzione bancaria si configurerà sempre più come entità immateriale, riducendo al minimo le filiali e concentrandosi sull’erogazione di servizi di remote banking. Resta tuttavia indispensabile raggiungere un punto di equilibrio tra progresso tecnologico e garanzia di inclusività, assicurando che l’accesso ai servizi bancari resti un diritto per tutti e non diventi un privilegio riservato a coloro che possiedono una sufficiente alfabetizzazione digitale. È imperativo, tuttavia, trovare una congruenza tra progresso tecnologico e garanzia di inclusività, al fine di preservare l’accesso ai servizi bancari come un diritto universale, e non una prerogativa riservata ai soli esperti di tecnologia.
La sfida per il futuro è quella di ripensare il ruolo delle banche nel territorio, trasformando gli sportelli fisici in punti di riferimento per la consulenza finanziaria e per l’assistenza alle fasce più vulnerabili della popolazione. È necessario investire in educazione finanziaria e digitale, per aiutare tutti i cittadini a utilizzare al meglio i nuovi strumenti tecnologici. Allo stesso tempo, è importante sostenere le iniziative locali che mirano a garantire l’accesso ai servizi bancari anche nelle aree più remote del Paese.
Rinnovamento Bancario: Una Sfida per il Futuro
Il settore bancario sta vivendo una trasformazione epocale, un cambiamento che richiede una visione strategica e una capacità di adattamento senza precedenti. La desertificazione degli sportelli, la digitalizzazione dei servizi e l’evoluzione delle esigenze dei clienti sono solo alcuni dei fattori che stanno ridefinendo il panorama bancario italiano.
È essenziale comprendere che questa trasformazione non è solo una questione di numeri e di profitti, ma anche una questione di responsabilità sociale. Le banche hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel sostenere lo sviluppo economico del Paese e nel garantire l’inclusione finanziaria di tutti i cittadini. Per questo motivo, è necessario trovare un nuovo equilibrio tra efficienza e prossimità, tra innovazione e tradizione, tra tecnologia e umanità.
Un concetto base da tenere a mente è che le nuove strategie bancarie devono necessariamente integrare un approccio omnicanale, che combini l’efficienza dei servizi digitali con la presenza fisica sul territorio, per garantire un’esperienza cliente completa e personalizzata.
Un concetto avanzato è rappresentato dalla necessità di sviluppare modelli di business innovativi, che vadano oltre la tradizionale attività di intermediazione finanziaria e che si concentrino sulla creazione di valore per i clienti, offrendo servizi di consulenza personalizzati, soluzioni di investimento innovative e strumenti di gestione finanziaria all’avanguardia.
Riflettiamo: in un mondo in continua evoluzione, le banche devono essere in grado di anticipare i cambiamenti e di adattarsi alle nuove esigenze dei clienti, per rimanere competitive e per continuare a svolgere un ruolo centrale nell’economia del Paese. La sfida è quella di costruire un sistema bancario più efficiente, più inclusivo e più sostenibile, in grado di rispondere alle sfide del futuro e di contribuire al benessere di tutti i cittadini.
- Analisi UILCA sulla chiusura filiali e impatto sui cittadini e imprese.
- Analisi sull'esclusione digitale degli anziani, utile per il tema della desertificazione bancaria.
- Dati e analisi First Cisl sulla chiusura degli sportelli bancari in Italia.
- Sito ufficiale First Cisl, utile per approfondire le posizioni sindacali.