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- Solo 26 su 65 banche del G20 si allineano ai criteri ESG.
- Il Green Asset Ratio (Gar) è al 2% in Italia.
- Aumentano obiettivi ambientali, nel 90% dei sistemi di incentivazione.
Esg e settore bancario: una panoramica
Il panorama finanziario del 2025 è segnato da una crescente attenzione verso i criteri Esg (Environmental, Social, Governance), che guidano le strategie di investimento e le politiche aziendali. Le banche, in particolare, si trovano al centro di questa transizione, chiamate a integrare la sostenibilità nelle loro operazioni e a dimostrare un impegno concreto verso un futuro più responsabile. Tuttavia, dietro le dichiarazioni di intenti e i report di sostenibilità, si cela spesso il rischio di greenwashing, una pratica ingannevole che mina la credibilità dell’intero settore. L’esigenza di trasparenza e di azioni concrete è diventata impellente, spingendo analisti, esperti e attivisti a esaminare attentamente le performance delle banche e a valutare l’impatto reale delle loro politiche. Il settore bancario sta vivendo una fase di profonda trasformazione, sospinto da una crescente consapevolezza dei rischi ambientali e sociali, nonché dalla pressione di investitori, regolatori e consumatori. Le banche sono chiamate a ripensare il loro ruolo nell’economia, passando da semplici intermediari finanziari a veri e propri motori di cambiamento. L’integrazione dei criteri Esg non è più un’opzione, ma una necessità per garantire la sostenibilità a lungo termine del business e per rispondere alle aspettative di una società sempre più attenta alle tematiche ambientali e sociali.
Secondo un recente studio, condotto analizzando i documenti ufficiali di 65 banche del G20 tra il 2015 e il 2022, solo 26 istituti di credito hanno dimostrato un progressivo allineamento tra gli impegni dichiarati e le azioni realizzate. Questo dato evidenzia la necessità di un maggiore controllo e di una maggiore trasparenza nel settore, nonché la necessità di definire standard di reporting più rigorosi e comparabili. La mancanza di standardizzazione rende difficile valutare l’effettivo impegno delle banche verso la sostenibilità, aprendo la strada a pratiche di greenwashing e minando la fiducia degli investitori e dei consumatori. L’adozione di criteri Esg non è solo una questione di immagine, ma una necessità per garantire la sostenibilità a lungo termine del business e per rispondere alle aspettative di una società sempre più attenta alle tematiche ambientali e sociali.
Un’analisi approfondita dei report di sostenibilità rivela spesso una discrepanza tra le promesse e le azioni concrete. Molte banche si limitano a comunicare dati aggregati e generici, senza fornire informazioni dettagliate sulle loro attività più rischiose o sulle loro performance in specifici ambiti. La mancanza di trasparenza rende difficile valutare l’effettivo impatto delle politiche Esg e smascherare le pratiche di greenwashing. L’utilizzo di metriche selettive e la comunicazione di dati parziali possono creare un’immagine distorta della realtà, ingannando gli investitori e i consumatori. È fondamentale che le banche adottino un approccio più trasparente e responsabile, fornendo informazioni complete e dettagliate sulle loro performance Esg e sottoponendosi a verifiche esterne indipendenti. La credibilità del settore bancario dipende dalla capacità di dimostrare un impegno autentico e misurabile verso la sostenibilità.
L’attenzione dell’opinione pubblica gioca un ruolo cruciale nel contrastare il greenwashing. Quando i cittadini sono informati e consapevoli dei rischi ambientali e sociali, esercitano una maggiore pressione sulle banche affinché adottino politiche più responsabili e trasparenti. Al contrario, una scarsa consapevolezza favorisce le pratiche di greenwashing e rende più difficile smascherare le banche che si limitano a “colorare di verde” le loro attività. L’educazione e la sensibilizzazione del pubblico sono quindi fondamentali per promuovere un settore bancario più sostenibile e responsabile. La diffusione di informazioni accurate e facilmente accessibili, nonché il coinvolgimento attivo dei cittadini nel monitoraggio delle performance delle banche, possono contribuire a creare un circolo virtuoso in cui la trasparenza e la responsabilità diventano la norma. Un recente studio ha evidenziato che la regolamentazione bancaria, da sola, non è sufficiente a contrastare il greenwashing. Gli istituti tendono a concentrarsi più sulla compliance che sull’effettiva azione concreta. Viceversa, laddove c’è una forte opinione pubblica, le cose cambiano, portando a una riduzione del greenwashing da parte delle banche. Il ruolo dell’opinione pubblica è quindi fondamentale per promuovere un settore bancario più sostenibile e responsabile.

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L’impegno delle banche italiane e l’allineamento alla tassonomia europea
Le banche italiane, così come quelle europee, stanno affrontando una crescente pressione per adeguarsi alle nuove normative in materia di sostenibilità, in particolare alla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd). Questo si traduce in un impegno maggiore nella rendicontazione delle emissioni finanziate e nella predisposizione di piani di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, l’allineamento alla Tassonomia Europea, che definisce i criteri per classificare le attività economiche sostenibili, procede ancora a rilento. Il Green Asset Ratio (Gar), l’indicatore che misura la quota di attività bancarie allineate alla Tassonomia, si attesta ancora su valori bassi, con una media del 2% in Italia e del 3% in Europa. Questo dato evidenzia la necessità di un maggiore impegno da parte delle banche per finanziare progetti e attività che contribuiscano concretamente alla transizione ecologica. La Csrd rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità, ma la sua implementazione richiede un impegno significativo da parte delle banche e una revisione dei loro modelli di business.
Nonostante l’impegno crescente, le banche italiane devono superare diverse sfide per raggiungere un pieno allineamento con gli obiettivi di sostenibilità. La raccolta dei dati e la disponibilità di informazioni complete e affidabili per la rendicontazione di alcune metriche ambientali rappresentano un ostacolo significativo. La difficoltà di ottenere dati precisi e comparabili dalle controparti finanziate può compromettere la qualità dei report di sostenibilità e rendere difficile valutare l’effettivo impatto delle attività bancarie. È fondamentale che le banche collaborino con i loro clienti e fornitori per migliorare la raccolta dei dati e promuovere una maggiore trasparenza lungo tutta la catena del valore. L’adozione di standard di reporting comuni e la creazione di piattaforme di scambio di informazioni possono facilitare la raccolta dei dati e migliorare la comparabilità dei report di sostenibilità.
La Banca d’Italia svolge un ruolo attivo nella promozione della finanza sostenibile e nell’integrazione dei criteri Esg nelle attività di investimento. Nel suo Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici, l’istituto ha dichiarato di aver proseguito l’impegno per l’integrazione degli obiettivi di sostenibilità nell’allocazione strategica e nella selezione dei titoli. La Banca considera sia i rischi finanziari, sia quelli che potrebbero scaturire dal cambiamento climatico o da altri aspetti Esg, privilegiando le aziende con le migliori prassi Esg e quelle più impegnate nella transizione climatica. La Banca d’Italia, inoltre, sostiene la riconversione delle aziende appartenenti ai settori ad alte emissioni, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. L’impegno della Banca d’Italia rappresenta un segnale importante per il settore finanziario e contribuisce a promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità.
L’intensità carbonica media ponderata dei portafogli della Banca d’Italia si è significativamente ridotta negli ultimi cinque anni, grazie alle strategie di investimento adottate e ai progressi delle imprese nelle politiche di sostenibilità. In particolare, le azioni e le obbligazioni societarie del portafoglio finanziario hanno registrato una diminuzione del 59% e del 58%, rispettivamente. La quota di titoli di Stato verdi ha raggiunto il 5,4% dei titoli pubblici nel portafoglio finanziario, mentre le obbligazioni sostenibili emesse da organizzazioni internazionali e da agenzie sono pari al 14,6% del comparto. Questi dati dimostrano l’impegno della Banca d’Italia a integrare i criteri Esg nelle attività di investimento e a contribuire alla transizione verso un’economia più sostenibile. La Banca d’Italia, inoltre, è impegnata ad aggiornare periodicamente la strategia di investimento per concorrere al perseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e di quelli di neutralità climatica entro il 2050 stabiliti dall’Unione Europea.
Obiettivi esg e sistemi di incentivazione
Un numero crescente di banche include obiettivi ambientali, sociali e di governance nei propri sistemi di incentivazione, riconoscendo l’importanza di allineare gli interessi del management con gli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, l’ambito di applicazione di questi obiettivi varia significativamente tra le diverse banche. Gli obiettivi ambientali più comuni includono la riduzione delle emissioni finanziate, l’efficientamento energetico, la riduzione delle emissioni proprie, l’ampliamento dell’offerta di prodotti Esg e il supporto alla transizione dei clienti. Gli obiettivi sociali si concentrano sull’aumento della diversità nelle figure apicali, la promozione di iniziative in ambito De&I (Diversity, Equity & Inclusion), il supporto della gender equality e la formazione su tematiche Esg. Gli obiettivi di governance, invece, sono meno diffusi e includono la promozione di comportamenti di condotta positiva, il miglioramento della Data governance e Data quality e il mantenimento/miglioramento dei rating Esg. L’inclusione di obiettivi Esg nei sistemi di incentivazione rappresenta un passo importante verso una maggiore integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali, ma è fondamentale che questi obiettivi siano misurabili, ambiziosi e allineati con gli obiettivi di lungo termine dell’azienda. La mancanza di obiettivi chiari e misurabili può vanificare gli sforzi compiuti e compromettere la credibilità dell’azienda.
Circa il 90% dei player include obiettivi ambientali nei sistemi di incentivazione, con la riduzione delle emissioni finanziate, l’efficientamento energetico, la riduzione delle emissioni proprie, l’ampliamento dell’offerta di prodotti Esg o il supporto alla transizione dei clienti come KPI più comunemente considerati. Il 79% dichiara obiettivi sociali nei sistemi di incentivazione, tra cui l’aumento della diversità nelle figure apicali, la promozione di iniziative in ambito De&I, il supporto della gender equality o la formazione su tematiche Esg risultano i più frequenti. Solo il 50% dichiara anche obiettivi di governance nei sistemi di incentivazione: tra questi gli obiettivi più comuni includono la promozione di comportamenti di condotta positiva, il miglioramento della Data governance e Data quality e il mantenimento/miglioramento dei rating Esg. Questi dati evidenziano la crescente attenzione delle banche verso le tematiche Esg, ma anche la necessità di un maggiore impegno per integrare gli obiettivi di governance nei sistemi di incentivazione. La governance rappresenta un elemento fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine del business e per promuovere una cultura aziendale responsabile e trasparente.
L’integrazione dei criteri Esg nei sistemi di incentivazione richiede un approccio olistico e una visione di lungo termine. Le banche devono definire obiettivi chiari e misurabili, monitorare i progressi compiuti e comunicare in modo trasparente i risultati ottenuti. È fondamentale che gli obiettivi Esg siano allineati con la strategia aziendale e che siano presi in considerazione in tutte le decisioni di business. L’adozione di un approccio integrato e trasparente può contribuire a creare un circolo virtuoso in cui la sostenibilità diventa un elemento centrale della cultura aziendale e un driver di valore per tutti gli stakeholder. Le banche che si distinguono per un impegno autentico verso la sostenibilità sono quelle che riescono a integrare i criteri Esg in tutte le loro attività e a dimostrare un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sulla governance.
Gli esperti del settore sottolineano l’importanza di definire KPI (Key Performance Indicators) specifici e misurabili per valutare l’efficacia dei sistemi di incentivazione. I KPI devono essere allineati con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda e devono essere monitorati regolarmente per verificare i progressi compiuti. La mancanza di KPI chiari e misurabili può rendere difficile valutare l’efficacia dei sistemi di incentivazione e compromettere la credibilità dell’azienda. È fondamentale che le banche adottino un approccio trasparente e responsabile, fornendo informazioni complete e dettagliate sui KPI utilizzati e sui risultati ottenuti. La trasparenza e la responsabilità sono elementi fondamentali per costruire la fiducia degli investitori e dei consumatori e per promuovere un settore bancario più sostenibile e responsabile.
Verso un futuro sostenibile: sfide e opportunità
Il percorso verso un settore bancario pienamente sostenibile è ancora lungo e presenta numerose sfide. La mancanza di standard di reporting comuni, la difficoltà di raccogliere dati affidabili e la persistenza di pratiche di greenwashing rappresentano ostacoli significativi. Tuttavia, le opportunità sono enormi. Le banche che sapranno integrare i criteri Esg nelle loro strategie e nei loro modelli di business potranno beneficiare di una maggiore resilienza, di un migliore accesso al capitale e di una maggiore fiducia da parte degli investitori e dei consumatori. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e la promozione di uno sviluppo sociale inclusivo rappresentano opportunità uniche per le banche di creare valore a lungo termine e di contribuire a un futuro più sostenibile. Le banche hanno un ruolo cruciale da svolgere nella transizione verso un’economia più sostenibile. Devono agire con responsabilità e trasparenza, promuovendo un cambiamento culturale all’interno delle loro organizzazioni e collaborando con i loro clienti e fornitori per creare un futuro più sostenibile per tutti.
La crescente attenzione verso i criteri Esg sta spingendo le banche a ripensare i loro modelli di business e a investire in nuove tecnologie e competenze. La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica possono giocare un ruolo fondamentale nella promozione della finanza sostenibile, facilitando la raccolta dei dati, migliorando la trasparenza e consentendo lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi finanziari a impatto positivo. Le banche che sapranno sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’innovazione tecnologica potranno acquisire un vantaggio competitivo e contribuire attivamente alla transizione verso un’economia più sostenibile. L’intelligenza artificiale, la blockchain e altre tecnologie emergenti possono essere utilizzate per monitorare le performance Esg, per valutare i rischi ambientali e sociali e per promuovere investimenti a impatto positivo. La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica rappresentano quindi un’opportunità unica per le banche di diventare leader nella finanza sostenibile e di creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder.
Le banche che si distinguono per un impegno autentico verso la sostenibilità sono quelle che riescono a integrare i criteri Esg in tutte le loro attività e a dimostrare un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sulla governance. Queste banche adottano politiche Esg ambiziose, misurano e riportano le loro performance in modo trasparente e si impegnano attivamente con gli stakeholder per migliorare il loro impatto. Le banche che si distinguono per un impegno autentico verso la sostenibilità sono quelle che riescono a creare un circolo virtuoso in cui la sostenibilità diventa un elemento centrale della cultura aziendale e un driver di valore per tutti gli stakeholder. Queste banche sono in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti, di fidelizzare i clienti e di ottenere un vantaggio competitivo nel mercato. Le banche che si distinguono per un impegno autentico verso la sostenibilità sono quelle che riescono a costruire un futuro più sostenibile per tutti.
In conclusione, il futuro dell’Esg banking dipenderà dalla capacità delle banche di passare dalle parole ai fatti. Sarà necessario un maggiore impegno per la trasparenza, la standardizzazione dei report e la misurazione dell’impatto reale delle politiche Esg. Solo attraverso la trasparenza, la responsabilità e l’innovazione sarà possibile realizzare appieno il potenziale dell’Esg banking e contribuire a un’economia più sostenibile per tutti.
Facciamo un passo indietro e riflettiamo insieme su come tutto questo si traduce nel mondo reale. Una nozione base, ma fondamentale, nel contesto delle nuove strategie bancarie è la “due diligence Esg“. Si tratta di un processo di valutazione dei rischi e delle opportunità ambientali, sociali e di governance associati a un investimento o a un’operazione finanziaria. Immagina una banca che deve decidere se finanziare un nuovo progetto industriale: la due diligence Esg implica analizzare l’impatto ambientale del progetto, le sue implicazioni sociali (ad esempio, la creazione di posti di lavoro o il rispetto dei diritti umani) e la qualità della governance aziendale. Una nozione più avanzata è invece il “capital allocation Esg-driven“, ovvero l’allocazione del capitale in base a criteri di sostenibilità. Questo significa che le banche non si limitano a valutare i rischi e le opportunità Esg, ma utilizzano attivamente questi criteri per orientare le loro decisioni di investimento, favorendo progetti e aziende che contribuiscono positivamente alla transizione verso un’economia più sostenibile. La sfida, ovviamente, è trovare un equilibrio tra gli obiettivi di sostenibilità e la redditività degli investimenti. Ma è proprio in questo equilibrio che si gioca il futuro del settore bancario. Riflettiamo quindi su come le nostre scelte quotidiane, come consumatori e come investitori, possano influenzare le strategie delle banche e spingerle verso un modello di business più responsabile e sostenibile.
- Rapporto sugli investimenti sostenibili e rischi climatici di Banca d'Italia.
- Report CONSOB sul greenwashing delle ESAs europee e attività di vigilanza.
- Articolo di UniCredit sull'importanza dei criteri ESG nel settore bancario.
- Approfondimenti sulla cooperazione internazionale in materia di finanza sostenibile.








