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- Investimento di 4-5,7 miliardi di euro per l'euro digitale.
- Banche europee potrebbero perdere fino al 20% dei profitti.
- Accordo quadro per gestione rischi vale fino a 237,3 milioni di euro.
Euro Digitale: La Strategia Nascosta delle Banche per Riconquistare il Dominio sui Pagamenti nell’Era Fintech
Costi contenuti e opportunità strategiche: la visione di Cipollone
Il panorama dei pagamenti digitali è in fermento, e l’introduzione dell’euro digitale rappresenta una svolta epocale. Al centro del dibattito, le banche tradizionali si trovano di fronte a un bivio: abbracciare l’innovazione o soccombere alla concorrenza delle fintech. Le dichiarazioni di Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE), riguardo ai costi “contenuti” dell’euro digitale per le banche, hanno acceso i riflettori su una strategia ben più complessa. Si stima un investimento compreso tra i 4 e i 5,7 miliardi di euro per il sistema bancario europeo, pari a circa il 3% della spesa annuale in Information Technology (IT). Un investimento, secondo Cipollone, gestibile e potenzialmente redditizio nel medio termine. Tuttavia, le implicazioni di questa transizione vanno ben oltre i semplici costi e benefici economici. L’euro digitale si configura come un’opportunità strategica per le banche tradizionali, un’arma a doppio taglio per riconquistare il dominio sui pagamenti nell’era fintech.
Le banche, tradizionalmente ancorate a modelli di business consolidati, si trovano a dover fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita da parte di nuovi operatori, agili e tecnologicamente avanzati. L’euro digitale, con la sua potenziale gratuità o costi minimi per le transazioni, rischia di erodere ulteriormente i margini di profitto delle banche, derivanti dalle commissioni sui pagamenti digitali. Allo stesso tempo, la possibilità per i cittadini di detenere fondi direttamente in wallet digitali, senza l’intermediazione bancaria, potrebbe accelerare la disintermediazione e ridurre la dipendenza dai conti correnti tradizionali. Uno studio di Mediobanca ha stimato che l’introduzione dell’euro digitale potrebbe comportare una perdita fino al 20% dei profitti per le banche europee.
Nonostante queste sfide, le banche tradizionali non intendono arrendersi. Anzi, vedono nell’euro digitale un’opportunità per reinventarsi e rafforzare la propria posizione nel mercato dei pagamenti. L’integrazione dell’euro digitale nelle loro offerte di servizi rappresenta una strategia chiave per attrarre e fidelizzare i clienti, offrendo soluzioni di pagamento innovative, sicure e integrate. Si prevede, infatti, che saranno implementati modelli di business innovativi, che vanno dalla creazione di wallet digitali brandizzati all’offerta di nuovi servizi di pagamento basati sull’euro digitale, come i micro-pagamenti, i pagamenti offline e i pagamenti peer-to-peer.
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Partnership tecnologiche e modelli di business innovativi
Per affrontare la sfida dell’euro digitale, le banche tradizionali stanno stringendo partnership strategiche con fornitori di tecnologia, per accelerare l’innovazione e sviluppare soluzioni competitive. Queste collaborazioni mirano a integrare le competenze specifiche di aziende specializzate in pagamenti digitali, sicurezza informatica e sviluppo di app, per offrire ai clienti un’esperienza di pagamento ottimale.
Un esempio significativo è la collaborazione tra Almaviva e Fabrick, incaricate di realizzare l’app mobile per l’euro digitale. Questa app, pensata per essere intuitiva e facile da usare, consentirà ai cittadini europei di effettuare pagamenti digitali in modo semplice e sicuro. Allo stesso tempo, Nexi, G+D e Capgemini stanno lavorando allo sviluppo di soluzioni per i pagamenti offline, una funzionalità cruciale per garantire l’accessibilità e la resilienza dell’euro digitale, anche in assenza di connessione internet. La società portoghese Feedzai, in collaborazione con PwC, si occuperà della gestione dei rischi e della prevenzione delle frodi, un aspetto fondamentale per garantire la fiducia dei cittadini nell’utilizzo della nuova valuta digitale. Il valore stimato per l’accordo quadro riguardante la gestione dei rischi e delle frodi è di 79,1 milioni di euro, con un tetto massimo di 237,3 milioni di euro.
Oltre alle partnership tecnologiche, le banche stanno esplorando nuovi modelli di business per sfruttare al meglio le potenzialità dell’euro digitale. L’obiettivo è quello di trasformare l’euro digitale in un elemento centrale della propria offerta di servizi, offrendo ai clienti soluzioni di pagamento innovative, sicure e integrate. Tra i modelli di business più promettenti, spiccano la creazione di wallet digitali brandizzati, integrati con i servizi bancari esistenti, e l’offerta di nuovi servizi di pagamento basati sull’euro digitale, come i micro-pagamenti, i pagamenti offline e i pagamenti peer-to-peer.
L’innovazione dei modelli di business passa anche attraverso la personalizzazione dei servizi offerti ai clienti. Le banche, grazie alla conoscenza approfondita dei propri clienti, possono offrire soluzioni di pagamento su misura, basate sulle loro esigenze specifiche e sulle loro abitudini di spesa. Ad esempio, una banca potrebbe offrire un wallet digitale con funzionalità avanzate di gestione del budget, oppure un programma di fidelizzazione che premia i clienti che utilizzano l’euro digitale per i propri acquisti.

Attività di lobbying e regolamentazione: la partita politica
La partita sull’euro digitale non si gioca solo sul piano tecnologico ed economico, ma anche su quello politico. Le banche tradizionali, consapevoli dell’importanza della regolamentazione per il futuro del mercato dei pagamenti, stanno esercitando pressioni a livello politico per influenzare le decisioni dei legislatori europei. L’obiettivo è quello di plasmare le regole del gioco a proprio vantaggio, cercando di limitare la concorrenza delle fintech e di preservare il proprio ruolo di intermediari nel sistema dei pagamenti.
Le banche europee, attraverso le loro associazioni di categoria, hanno condotto un’intensa attività di lobbying presso la Commissione Europea e la BCE, cercando di influenzare la progettazione e la regolamentazione dell’euro digitale. In una lettera inviata alla BCE, tre lobby bancarie si sono presentate come “partner fidati della BCE da oltre vent’anni”, sottolineando l’importanza di proteggere il ruolo delle banche commerciali. Le richieste delle banche si concentrano su diversi aspetti chiave, come i limiti di detenzione nei wallet digitali, la remunerazione dei depositi in euro digitale e l’accesso all’infrastruttura dei pagamenti.
Un punto particolarmente delicato è quello dei limiti di detenzione nei wallet digitali. La BCE ha proposto un tetto massimo di 3.000 euro, ritenendo che ciò non comprometterebbe la stabilità finanziaria. Tuttavia, le banche potrebbero spingere per limiti inferiori, al fine di limitare la fuga di depositi verso i wallet digitali. La Federazione bancaria europea, in una e-mail diretta a Fabio Panetta, ex membro del Consiglio direttivo della BCE e oggi Governatore della Banca d’Italia, ha suggerito di emettere l’euro digitale come “materia prima” e di lasciare che sia il settore bancario a sviluppare l’infrastruttura per i pagamenti.
L’attività di lobbying delle banche ha suscitato preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori, che temono che l’euro digitale possa essere progettato per favorire gli interessi del settore bancario a scapito dei diritti dei cittadini. Anna Martin di BEUC ha sottolineato che un euro digitale più allettante per i consumatori non rientra negli interessi del mondo bancario. La partita politica sull’euro digitale è ancora aperta, e il suo esito dipenderà dalla capacità dei legislatori europei di trovare un equilibrio tra la necessità di promuovere l’innovazione e la concorrenza e quella di garantire la stabilità del sistema finanziario.
Verso un nuovo equilibrio nel mercato dei pagamenti
L’introduzione dell’euro digitale rappresenta una sfida e un’opportunità per le banche tradizionali. La capacità di adattarsi a questo nuovo scenario, abbracciando l’innovazione e stringendo partnership strategiche, sarà determinante per il loro futuro nel mercato dei pagamenti. Allo stesso tempo, la regolamentazione dell’euro digitale dovrà garantire un equilibrio tra gli interessi del settore bancario e quelli dei consumatori, promuovendo la concorrenza e l’innovazione, senza compromettere la stabilità del sistema finanziario.
La partita è tutt’altro che conclusa. Il successo dell’euro digitale dipenderà dalla capacità di tutti gli attori coinvolti di lavorare insieme per creare un sistema di pagamenti efficiente, sicuro e accessibile a tutti i cittadini europei. Un sistema che sappia coniugare la stabilità e la solidità del sistema bancario tradizionale con la dinamicità e l’innovazione delle fintech. Solo in questo modo l’euro digitale potrà realizzare il suo pieno potenziale, contribuendo alla crescita economica e alla prosperità dell’Europa.
Amici, l’articolo che avete appena letto ci porta nel cuore di una trasformazione epocale del sistema finanziario. L’euro digitale, una realtà sempre più vicina, promette di rivoluzionare il modo in cui paghiamo e gestiamo il denaro. Per comprendere appieno le dinamiche in gioco, è fondamentale avere una solida base di conoscenze sulle strategie bancarie, i pagamenti digitali e le dinamiche del personale di alto livello nel settore bancario.
Strategie bancarie di base: Il concetto di digitalizzazione dei servizi bancari è cruciale. Le banche non sono più solo sportelli fisici, ma piattaforme digitali che offrono una vasta gamma di servizi online. Questa trasformazione implica la necessità di investire in tecnologie innovative e di sviluppare competenze digitali all’interno dell’organizzazione.
Strategie bancarie avanzate: Un aspetto più sofisticato è la gestione del rischio reputazionale nell’era digitale. Le banche devono essere in grado di monitorare e gestire la propria immagine online, proteggendosi da attacchi informatici e da campagne di disinformazione. Questo richiede una strategia di comunicazione efficace e una solida infrastruttura di sicurezza informatica.
Riflessione personale: L’articolo ci invita a riflettere sul ruolo delle banche nel futuro del sistema finanziario. Saranno in grado di adattarsi ai cambiamenti e di competere con le fintech? Oppure soccomberanno alla concorrenza e perderanno il loro ruolo di intermediari? La risposta a questa domanda dipenderà dalla loro capacità di innovare, di investire in tecnologie all’avanguardia e di mettere al centro le esigenze dei clienti. In gioco c’è il futuro del sistema finanziario europeo e la sua capacità di competere nel panorama globale.
- Comunicato stampa BCE sulla piattaforma per l'innovazione dell'euro digitale.
- Intervista di Piero Cipollone (BCE) sull'euro digitale e i piani di sperimentazione.
- Discorso di Cipollone (BCE) sull'euro digitale e resilienza dei pagamenti.
- Approfondimento su euro digitale, cripto-attività e trasformazione digitale dei pagamenti.








