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Euro digitale: sarà la chiave per l’autonomia finanziaria europea?

Scopri come l'euro digitale, sostenuto dalla BCE, mira a rivoluzionare i pagamenti, garantire la sovranità monetaria e promuovere l'innovazione tecnologica nell'Unione Europea.
  • Nel 2022, il 74% degli adulti in Eurozona ha pagato in contanti.
  • Il 66% dei pagamenti elettronici UE sono gestiti da aziende extra-UE.
  • Fase preparatoria euro digitale avviata il 1° novembre 2023, terminerà nel 2025.

La genesi del progetto risale alla proposta di Facebook/Meta di lanciare Libra, una stablecoin che, pur non avendo avuto successo a causa dell’opposizione di governi e banche centrali, ha evidenziato la necessità di un’alternativa pubblica alle valute digitali private. La BCE ha quindi avviato una consultazione pubblica nel 2021, coinvolgendo circa ottomila cittadini, per definire le caratteristiche che l’euro digitale avrebbe dovuto avere, con particolare attenzione alla privacy.

Nel 2023, la Commissione Europea ha presentato una proposta normativa che eleva sia le banconote che l’euro digitale a status di moneta legale, garantendo che i commercianti debbano obbligatoriamente accettarli, salvo specifiche eccezioni. Questa mossa ribadisce l’impegno dell’UE nel preservare la libertà di scelta dei cittadini, consentendo loro di optare per il contante, l’euro digitale o gli strumenti di pagamento privati.

Le motivazioni alla base dell’introduzione dell’euro digitale sono molteplici. Uno degli obiettivi primari della BCE è facilitare la transizione digitale delle società europee, specialmente per quanto riguarda i pagamenti, in un contesto di utilizzo decrescente del contante. Inoltre, l’euro digitale si presenta come uno strumento per preservare il controllo dell’area dell’euro sulla propria moneta, contrastando la possibile diffusione di valute digitali emesse da entità private o da altre nazioni, come la Cina, leader in questo settore.

Un ulteriore scopo, evidenziato dalla Commissione Europea, è il raggiungimento dell’indipendenza strategica dell’Unione Europea e l’impulso all’innovazione tecnologica. Al momento, circa il 66% dei pagamenti elettronici in Europa sono gestiti da aziende con sede legale fuori dalla UE, principalmente negli Stati Uniti, come Visa e Mastercard. L’euro digitale si propone invece di creare una piattaforma europea pubblica per i pagamenti digitali, senza l’intento di raccogliere dati sulle transazioni degli utenti.

Infine, l’euro digitale potrebbe contribuire all’inclusione finanziaria, proponendo un’alternativa ai conti correnti e riducendo i costi associati al sistema dei pagamenti per coloro che non hanno accesso ai servizi bancari o non desiderano sostenerne le spese. La proposta normativa contempla la possibilità che enti pubblici distribuiscano l’euro digitale a persone che non intendono aprire un conto presso banche o altri intermediari, garantendo che la versione base dell’euro digitale sia gratuita per i cittadini.

Funzionalità e Accessibilità dell’Euro Digitale

L’euro digitale sarà accessibile tramite applicazione su smartphone o caricato su una carta, migliorando i pagamenti internazionali, specialmente per i migranti, i cui trasferimenti di denaro sono soggetti a commissioni elevate. Sarà utile anche in situazioni di emergenza, come le pandemie, dove l’accesso ai pagamenti digitali è fondamentale. Allo stesso tempo, il contante continuerà ad essere disponibile per assicurare l’inclusione sociale di segmenti della popolazione come gli anziani.

La proposta normativa della Commissione Europea garantisce un elevato livello di privacy per l’euro digitale. Nella modalità offline, la privacy sarà simile a quella offerta dal contante, mentre per le operazioni online si applicherà lo stesso regime di privacy degli strumenti di pagamento privati, escludendo la piena anonimità per conformarsi alle normative europee antiriciclaggio.

Il progetto dell’euro digitale si basa sulla collaborazione tra BCE, Commissione Europea, Parlamento Europeo, Stati membri e altre autorità, oltre a stretti contatti con banche, altri intermediari, operatori non finanziari e associazioni di categoria. In modo analogo a quanto avviene oggi con le banconote, le banche centrali forniranno la valuta di base, ma la sua distribuzione sarà affidata a banche e ad altri intermediari finanziari.

Per salvaguardare la stabilità del sistema finanziario, la proposta di regolamento prevede un limite massimo di euro digitali detenibili per ogni conto, per evitare una riduzione dei depositi bancari e il rischio di una corsa digitale. Per garantire il rispetto di questo limite, è previsto un meccanismo di trasferimento automatico di euro digitali, gestito dagli intermediari, da e verso un conto bancario collegato. In sintesi, l’euro digitale sarà primariamente uno strumento di pagamento, non una riserva di valore.

La versione base dell’euro digitale sarà gratuita per i cittadini, mentre gli intermediari potranno addebitare commissioni per servizi aggiuntivi. Si stanno valutando strategie per garantire che tali costi non superino quelli di strumenti di pagamento digitali analoghi. Le tre modalità di utilizzo dell’euro digitale che saranno approfondite nei prossimi anni riguardano i pagamenti tra privati, i pagamenti nei negozi (fisici o online) e i pagamenti verso enti pubblici.

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Le Risposte della BCE alle Domande Frequenti sull’Euro Digitale

La BCE ha risposto a numerose domande frequenti sull’euro digitale, chiarendone scopi, vantaggi, funzionalità, implementazione, impatto e aspetti rilevanti del progetto. L’euro digitale è pensato come l’equivalente elettronico del contante in un’era digitale, offrendo ai consumatori la possibilità di utilizzare la moneta della banca centrale in formato digitale, oltre a banconote e monete. Sarà un mezzo digitale accettato universalmente in tutta l’area dell’euro per acquisti in negozi, online o transazioni tra persone, caratterizzato da sicurezza, ampia accessibilità, facilità d’uso e gratuità per le funzioni essenziali.

L’euro digitale rafforzerà l’indipendenza strategica e la sovranità monetaria dell’Eurozona, incrementando l’efficienza complessiva del sistema dei pagamenti europeo, stimolando l’innovazione e migliorando la resistenza a potenziali cyberattacchi o malfunzionamenti tecnici. Offrirà una soluzione di pagamento valida in tutta Europa, disponibile in tutti i paesi dell’area dell’euro e gestita a livello europeo, riducendo la dipendenza da fornitori di servizi di pagamento privati non europei e rendendo il panorama dei pagamenti in Europa più competitivo e innovativo.

I consumatori potranno utilizzare l’euro digitale in qualsiasi circostanza, momento e paese dell’area dell’euro, gratuitamente per pagamenti in negozi, online o tra persone. Sarà sviluppato per offrire un livello di riservatezza superiore rispetto alla maggior parte degli altri metodi di pagamento digitali, impedendo all’Eurosistema di collegare le transazioni all’identità di un utente. Sarà sicuro, intuitivo e volto a favorire l’inclusione finanziaria digitale, assicurando che nessuno venga escluso.

L’euro digitale non prenderà il posto del contante, ma lo affiancherà, rispondendo alla crescente preferenza dei cittadini per pagamenti digitali veloci e sicuri. Offrirà vantaggi anche ai commercianti, rappresentando un’opzione di pagamento più semplice ed economica, conferendo loro maggior potere negoziale nelle trattative con i fornitori di soluzioni di pagamento e contribuendo a migliorare i tassi di conversione dei clienti.

Gli intermediari sotto sorveglianza, come le banche, avranno un ruolo cruciale nella distribuzione dell’euro digitale, fungendo da punto di contatto principale per individui, commercianti e imprese per ogni questione relativa all’euro digitale e fornendo tutti i servizi agli utenti finali. L’euro digitale potrebbe inoltre generare nuove opportunità commerciali per gli intermediari, rendendoli immediatamente accessibili in tutta l’area dell’euro e permettendo loro di sviluppare e offrire servizi a valore aggiunto.

L’euro digitale permetterà ai cittadini di effettuare pagamenti istantanei e sicuri in negozi fisici e online e tra privati, indipendentemente dal paese dell’area dell’euro in cui si trovano o dal loro fornitore di servizi di pagamento. Sarà possibile creare un portafoglio digitale presso la propria banca o ufficio postale, alimentandolo con un conto bancario collegato o depositando contante. I pagamenti in euro digitali saranno sempre sicuri e immediati, con funzionalità sia online che offline.

L’euro digitale sarà reso accessibile a cittadini, imprese ed enti pubblici che risiedono o sono stabiliti, temporaneamente o permanentemente, in un paese dell’area dell’euro, così come a chi si reca nell’Eurozona per motivi personali o professionali o vi ha risieduto o è stato stabilito in passato. Anche individui, aziende e soggetti pubblici residenti o stabiliti al di fuori dell’area dell’euro potrebbero avere accesso all euro digitale aprendo un conto presso un fornitore di servizi di pagamento con sede in un paese dello spazio economico europeo o in un paese terzo previa stipula di accordi tra l ue e paesi terzi e o tra la banca centrale europea e le banche centrali nazionali di stati membri non facenti parte dell area dell euro e di paesi terzi.

La riservatezza è una delle caratteristiche principali dell’euro digitale, progettato per operare offline in modo da offrire agli utenti un livello di privacy paragonabile a quello del contante. Per le transazioni online, il regime di privacy sarà tale che l’Eurosistema stesso non potrà collegare direttamente le operazioni a persone specifiche.

L’euro digitale sarà un bene pubblico, alla stregua di banconote e monete oggi, ma in formato digitale. Verrà offerto gratuitamente per le funzionalità essenziali, tramite un’applicazione mobile o una carta fisica, a chiunque voglia utilizzarlo. La proposta legislativa presentata dalla commissione europea stabilisce che gli istituti di credito incaricati della distribuzione dell euro digitale saranno tenuti a fornire gratuitamente i servizi di pagamento di base in euro digitali su richiesta della clientela.

L’Eurosistema sta lavorando alla definizione di un manuale di regole che comprenderà un insieme uniforme di norme, procedure e standard per armonizzare i pagamenti in euro digitali, garantendo la copertura in tutta Europa. L’euro digitale sarà un ulteriore strumento di pagamento in euro, la nostra valuta comune, utilizzabile in Europa e con un valore pari a quello delle banconote.

Ogni pagamento in euro digitale sarà eseguito istantaneamente. L’insieme standardizzato di regole, prassi e standard sviluppato per l’euro digitale potrà essere ulteriormente perfezionato per includere tutti i paesi dell’area dell’euro, diminuendo la dipendenza da aziende private non europee che attualmente dominano il settore dei pagamenti. Ai fini della sua implementazione, l’Eurosistema sta valutando varie tecnologie, sia centralizzate che decentrate, inclusa la tecnologia distributed ledger.

Dopo una fase di studio durata due anni, il Consiglio direttivo della BCE ha deliberato di avviare una fase preparatoria, iniziata il 1° novembre 2023. Questa fase di preparazione ha lo scopo di proseguire nello sviluppo e nella sperimentazione dell’euro digitale, in linea con le specifiche e i requisiti tecnici stabiliti nella fase precedente. L’attuale fase si estenderà per due anni, concludendosi alla fine del 2025, data in cui il Consiglio direttivo deciderà se procedere alla fase successiva dei preparativi e, in tal caso, definirà la sua portata e durata. Una decisione sull’emissione effettiva dell’euro digitale sarà presa dal Consiglio direttivo della BCE solamente dopo l’approvazione del quadro legislativo pertinente.

L’Eurosistema mantiene un dialogo costante con decisori politici, legislatori, operatori di mercato, organizzazioni della società civile e i futuri utilizzatori dell’euro digitale. Il 28 giugno 2023, la Commissione europea ha depositato una bozza di proposta legislativa riguardante un potenziale euro digitale. I due percorsi – quello normativo e quello progettuale – si svolgeranno parallelamente, così da consentire all’Eurosistema di emettere l’euro digitale in tempi rapidi se e quando la decisione sarà ritenuta opportuna, una volta approvato il relativo quadro normativo.

L’euro digitale non sarà mai una moneta programmabile, ma potrebbe facilitare i pagamenti automatizzati qualora gli utenti scegliessero di utilizzare tale funzionalità. Le sue funzionalità di base saranno fruibili gratuitamente dai singoli utenti, mentre le banche o i fornitori di servizi di pagamento potranno proporre alla clientela servizi aggiuntivi in euro digitali a pagamento. L’Eurosistema suggerisce un modello di ripartizione dei costi che fornirebbe ai fornitori di servizi di pagamento adeguati incentivi economici per coprire gli oneri operativi legati alla distribuzione dell’euro digitale.

Per ridurre il rischio di attacchi informatici, l’euro digitale sarà basato su tecnologie all’avanguardia che creeranno un ambiente resistente ai cyberattacchi e pronto ad affrontare le sfide future. L’euro digitale si distinguerà dalle stablecoin e dalle criptoattività, in quanto sarà una moneta della banca centrale, garantita dalla banca centrale e pensata per soddisfare le esigenze degli utenti. In tal senso, sarà privo di rischi e rispetterà la privacy.

La BCE Difende il Contante e Mira a Bilanciare le Preferenze di Pagamento

La BCE ha specificato che l’introduzione dell’euro digitale non intende sostituire i mezzi di pagamento tradizionali, ma piuttosto supportare e rispettare la varietà di preferenze di pagamento nell’Eurozona. L’analisi della BCE ha messo in luce che, sebbene la percentuale di acquisti in contante sul totale delle transazioni nei negozi fisici dell’Eurozona sia diminuita dal 79% nel 2016 al 59% nel 2022, l’uso del contante resta ampiamente diffuso. Nel 2022, il 74% degli adulti nell’Eurozona ha effettuato almeno un pagamento in contanti.

La BCE non accetta “preconcetti sull’inevitabilità di una transizione digitale universale” e si prefigge di “assicurare che il contante rimanga agevolmente disponibile”. A tal fine, continuerà a monitorare la disponibilità e la distribuzione degli sportelli bancomat per il prelievo di contante, individuando le zone meno servite dove l’accesso al contante è più difficile. L’obiettivo è quello di “accrescere la solidità e la diversificazione nel panorama finanziario, garantendo che ogni preferenza di pagamento sia tenuta in considerazione nell’area dell’euro”.

Le posizioni della BCE a sostegno del contante non sono una novità. In precedenza, la BCE aveva concordato di cessare l’emissione di nuove banconote da 500 euro, mantenendo però la validità di quelle già in circolazione, a seguito delle richieste delle banche centrali di Austria e Germania, paesi con una forte tradizione nell’utilizzo del contante.

Euro Digitale: Autonomia Strategica e Futuro dell’UE

L’euro digitale si configura come un’iniziativa di “importanza cruciale e più pressante e necessaria che mai” per l’Unione Europea, in un contesto geopolitico caratterizzato da molteplici crisi e dalla necessità di autonomia strategica. L’euro digitale sarebbe una versione elettronica del contante, una moneta digitale emessa dalla Banca Centrale Europea e accessibile a tutti, affiancandosi a banconote e monete quale strumento di pagamento sicuro, accessibile e universalmente accettato nell’Eurozona.

L’euro digitale renderebbe possibili pagamenti elettronici, istantanei, sicuri e gratuiti in tutta l’area dell’euro, sia nei negozi, sia online, sia tra individui, a prescindere dal Paese in cui ci si trova o dal proprio gestore di servizi di pagamento. Sarà necessario creare un portafoglio elettronico (wallet), presso un intermediario privato, come la propria banca, o uno pubblico, come le Poste, che potrà essere ricaricato con euro digitali tramite un conto bancario collegato o depositando contante. Il wallet potrà essere utilizzato tramite telefono, carta, smartwatch, portafogli elettronici e computer.

Il progetto prevede la possibilità di utilizzare l’euro digitale anche in assenza o con scarsa connessione internet. Un tema ampiamente dibattuto è il limite di euro digitali che i cittadini europei potranno detenere nel proprio wallet; gli Stati temono che ingenti trasferimenti dai depositi bancari ai wallet possano generare instabilità finanziaria. Per contrastare questi rischi, l’Eurosistema sta implementando misure che collegano i limiti di detenzione a meccanismi di conversione automatica e istantanea con i depositi bancari per gli utenti che sceglieranno di associare il proprio conto in euro digitale a un conto bancario (attraverso i cosiddetti servizi di waterfall e reverse waterfall).

Diverse ragioni hanno spinto l’Eurosistema a sviluppare questo progetto, tra cui l’esigenza di mantenere l’equilibrio tra moneta pubblica e privata nell’era digitale e di garantire a cittadini e imprese l’accesso a un mezzo di pagamento pubblico, sicuro e con corso legale. L’euro digitale potrebbe contribuire all’indipendenza strategica dell’Europa, riducendo la dipendenza europea da circuiti di carte stranieri e promuovendo l’innovazione, incentivando i fornitori di servizi di pagamento a proporre più facilmente soluzioni proprie a livello europeo. Questo aumenterebbe anche la resilienza del blocco a potenziali cyberattacchi o problemi tecnici come i blackout.

Un altro aspetto cruciale è la questione della privacy. L’introduzione dell’euro digitale potrebbe favorire la gestione dei dati delle transazioni digitali da parte di entità europee, assicurando che tali dati rimangano completamente inaccessibili all’Eurosistema, che non sarebbe in grado di collegare i singoli pagamenti a utenti specifici.

L’euro digitale mira (anche) a contrastare una possibile instabilità legata alle criptovalute, che sono monete virtuali senza emittenti statali o banche centrali e funzionano tramite blockchain. L’euro digitale, essendo emesso dalla BCE, conserverà sempre il suo valore nominale e potrebbe agire da stabilizzatore e baluardo di fronte all’ascesa di stablecoin e bitcoin, ma anche di fronte a nuove iniziative promosse da piattaforme tecnologiche con miliardi di utenti.

Dal gennaio 2020, la BCE e le Banche centrali nazionali dell’Eurozona stanno conducendo analisi e sperimentazioni. Dopo una fase di studio, il 1° novembre è iniziata una fase preparatoria biennale, che si concluderà alla fine del 2025, quando il Consiglio direttivo deciderà se passare alla fase successiva. Nel frattempo, il 28 giugno 2023 la Commissione europea ha presentato una bozza di proposta normativa per un potenziale euro digitale.

Verso un Futuro Finanziario Inclusivo e Sovrano: L’Importanza dell’Euro Digitale

L’euro digitale si configura come una risposta strategica e necessaria alle sfide poste dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione finanziaria. La sua introduzione non è solo una questione di modernizzazione dei sistemi di pagamento, ma rappresenta un passo fondamentale per garantire l’autonomia strategica dell’Europa e la protezione dei suoi cittadini. In un mondo in cui le transazioni digitali sono sempre più diffuse, avere una moneta digitale pubblica, sicura e accessibile a tutti è essenziale per preservare la sovranità monetaria e promuovere l’inclusione finanziaria.

Una nozione base di nuove strategie bancarie, applicabile al tema dell’articolo, è che le banche centrali devono adattarsi all’evoluzione tecnologica per mantenere il controllo sulla politica monetaria e garantire la stabilità del sistema finanziario. L’euro digitale, in questo senso, è uno strumento per competere con le valute digitali private e per offrire ai cittadini un’alternativa sicura e affidabile ai mezzi di pagamento tradizionali.

Una nozione avanzata è che l’euro digitale potrebbe aprire nuove opportunità per l’innovazione finanziaria, consentendo lo sviluppo di servizi e prodotti personalizzati e migliorando l’efficienza dei pagamenti transfrontalieri. Tuttavia, è fondamentale che l’introduzione dell’euro digitale sia accompagnata da un’attenta valutazione dei rischi e da misure adeguate per proteggere la privacy dei cittadini e la stabilità del sistema bancario.

In conclusione, l’euro digitale rappresenta una sfida complessa ma anche un’opportunità unica per costruire un futuro finanziario più inclusivo, sicuro e sovrano per l’Europa. La sua realizzazione richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni europee, delle banche centrali, degli intermediari finanziari e dei cittadini, al fine di creare un sistema di pagamento digitale che risponda alle esigenze di tutti e che contribuisca alla crescita e alla prosperità dell’Unione Europea. Riflettiamo, dunque, su come questa innovazione possa plasmare il nostro futuro economico e sociale, e su come possiamo contribuire a renderla un successo per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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