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- Mediobanca anticipa l'assemblea al 21 agosto per accelerare l'OPS.
- Rimozione del lock-up: necessarie nuove autorizzazioni?
- Caltagirone si oppone all'OPS con il suo 10%.
- Via libera antitrust all'OPS su Banca Generali.
- Le casse di previdenza, con il 5,5%, saranno decisive.
L’obiettivo primario è quello di salvaguardare la partecipazione in Generali attraverso un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) su Banca Generali, un’azione che si configura come una risposta alle dinamiche innescate dall’offerta del Monte dei Paschi di Siena (MPS). La posta in gioco è alta, e le mosse di Mediobanca, guidata da Alberto Nagel, rivelano una determinazione a forzare i tempi e a superare gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di questa operazione.
La strategia di Mediobanca si articola in diverse fasi. Inizialmente, era stata convocata un’assemblea per approvare lo scambio del *6,7% delle azioni Generali detenute da Piazzetta Cuccia con la quota di maggioranza di Banca Generali. Tuttavia, di fronte alla possibilità di una sconfitta, l’assemblea è stata posticipata al 25 settembre. Successivamente, Mediobanca ha accelerato i tempi, inviando a Generali una proposta di linee guida per favorire l’offerta di scambio. L’obiettivo era ottenere un segnale positivo da Generali entro il 6 agosto, data del consiglio di amministrazione, per poter procedere con l’offerta e convocare una nuova assemblea già il 21 agosto, anticipando di oltre un mese la tempistica iniziale.
## Modifiche all’Offerta e Autorizzazioni: Un Terreno Insidioso
Per rendere più appetibile l’operazione, Mediobanca avrebbe modificato l’offerta su Banca Generali, eliminando il lock-up di un anno per la vendita delle azioni proprie che Generali avrebbe ricevuto in cambio della cessione della maggioranza di Banca Generali. Questa mossa, tuttavia, solleva interrogativi sulla necessità di richiedere nuove autorizzazioni. Secondo esperti come Michele Calcaterra, economista della Bocconi, una variazione significativa come l’eliminazione del lock-up potrebbe richiedere una revisione del documento d’offerta e un nuovo deposito presso la Consob. La normativa italiana, infatti, disciplina rigidamente i vincoli informativi destinati agli azionisti.
Anche l’autorizzazione del governo, ottenuta da Mediobanca per procedere su Banca Generali, potrebbe essere messa in discussione. Se le modifiche all’offerta non sono state comunicate preventivamente, il governo potrebbe dover valutare nuovamente l’operazione alla luce di una potenziale minaccia di grave pregiudizio per l’interesse nazionale. In sintesi, le modifiche apportate all’offerta potrebbero richiedere una nuova valutazione ad hoc, poiché cambiano le condizioni normative e sostanziali dell’operazione.

## Il Ruolo degli Azionisti e le Possibili Contromosse
La decisione di Mediobanca di accelerare i tempi ha spiazzato il mercato e gli avversari, in vista dell’assemblea del 21 agosto. L’operazione, se portata a termine, complicherebbe la scalata di MPS su Mediobanca e segnerebbe la fine dello storico legame tra la merchant bank e Generali. In questo scenario, il centro di gravità del Leone potrebbe spostarsi verso un nuovo azionista influente, capace di consolidare la governance e ripristinare l’armonia tra i principali soci.
Tra gli azionisti, Francesco Gaetano Caltagirone si opporrà all’OPS con il suo 10%. La posizione di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, è meno scontata, mentre i Benetton dovranno prendere una posizione chiara. Anche Unicredit, che aveva rastrellato l’1,9% di Piazzetta Cuccia, potrebbe cambiare strategia. Le casse di previdenza, con una quota complessiva del 5,5%, saranno protagoniste decisive della partita. Amundi, asset manager di Crédit Agricole, dovrebbe respingere l’offerta, mentre i grandi fondi potrebbero schierarsi con Nagel.
Gli oppositori potrebbero rispondere rafforzando le loro quote in Mediobanca, riducendo l’incertezza sull’esito dell’assemblea. Un’altra opzione sarebbe la richiesta di destituire l’attuale consiglio di amministrazione o di ritirare l’offerta dopo l’8 settembre, data di chiusura della scalata senese. Un eventuale cambiamento nel controllo potrebbe compromettere l’operazione, ammesso che la proposta di MPS raccolga oltre il 50% del capitale di Piazzetta Cuccia.
## Via Libera Antitrust e Controllo delle Sovvenzioni Estere
Mediobanca ha ottenuto il via libera dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) all’OPS su Banca Generali. L’offerta è stata quindi approvata senza condizioni, restrizioni o requisiti aggiuntivi. Inoltre, la Commissione europea ha optato per non avviare la fase di esame formale in merito al controllo delle sovvenzioni estere che alterano la concorrenza sul mercato interno, concludendo così la fase di valutazione preliminare. Ciò ha comportato la fine del periodo di sospensione durante il quale l’offerta non poteva essere implementata per quanto riguarda il controllo delle sovvenzioni estere.
## Prospettive Future e Implicazioni Strategiche
L’operazione orchestrata da Mediobanca rappresenta un punto di svolta nel panorama finanziario italiano. La capacità di Nagel di navigare tra gli ostacoli normativi, le resistenze degli azionisti e le dinamiche di mercato sarà determinante per il successo dell’operazione. L’esito di questa vicenda avrà implicazioni significative per il futuro di Mediobanca, Generali e Banca Generali, e potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere nel settore finanziario italiano.
## Riflessioni Finali: Navigare le Complessità del Mercato Finanziario
Nel complesso scenario delle strategie bancarie moderne, dei pagamenti digitali e dei movimenti di personale di alto livello tra le banche, è fondamentale comprendere come le operazioni complesse come l’OPS di Mediobanca su Banca Generali si inseriscano in un quadro più ampio. Una nozione base da tenere a mente è che ogni mossa strategica di una grande istituzione finanziaria ha ripercussioni a cascata su tutto il sistema, influenzando non solo le aziende direttamente coinvolte, ma anche gli investitori, i consumatori e l’economia nel suo complesso.
A un livello più avanzato, è cruciale analizzare come le decisioni di governance e le dinamiche interne delle aziende influenzino le strategie di mercato. Ad esempio, la rimozione del lock-up* nell’offerta di Mediobanca, pur mirando a rendere l’operazione più appetibile, solleva questioni di trasparenza e di potenziale instabilità del mercato. Questo ci porta a riflettere su come le aziende bilancino gli obiettivi a breve termine con la sostenibilità a lungo termine, e su come le autorità di regolamentazione intervengano per garantire un mercato equo e trasparente.
In definitiva, le vicende come quella di Mediobanca ci invitano a considerare il ruolo delle istituzioni finanziarie nella società, e a valutare criticamente le implicazioni delle loro azioni per il futuro del nostro sistema economico.