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- Nell'ottobre 2024, una risparmiatrice ha subito frodi per 2.580,00 euro.
- La SCA usa almeno due fattori: conoscenza, possesso, inerenza.
- La 2FA aggiunge un ulteriore livello di sicurezza con un secondo codice.
Nel panorama finanziario odierno, la sicurezza delle transazioni online è diventata una priorità assoluta. L’autenticazione forte del cliente (SCA), introdotta dalla direttiva PSD2, rappresenta un pilastro fondamentale in questa evoluzione. Ma cosa succede quando le misure di sicurezza vengono aggirate da frodi sempre più sofisticate? Un recente caso esaminato dall’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) di Roma offre uno spaccato interessante sulla ripartizione delle responsabilità tra istituti finanziari e clienti in caso di frode informatica.
Il Caso ABF Roma: Quando la SCA Non Basta
Nell’ottobre del 2024, una risparmiatrice si è trovata vittima di bonifici istantanei non autorizzati per un totale di 2.580,00 euro. Nonostante l’implementazione di un sistema di autenticazione a più fattori, i truffatori sono riusciti ad aggirare le misure di sicurezza. La banca, tuttavia, si è difesa sostenendo che le operazioni erano state autorizzate attraverso molteplici passaggi e conferme da parte della cliente stessa.
Il Collegio ABF di Roma ha respinto il ricorso della risparmiatrice, sottolineando che l’istituto finanziario aveva dimostrato di aver rispettato gli standard di sicurezza previsti dalla PSD2. La decisione si basa sul fatto che l’accesso all’home banking era stato protetto da codice cliente, data di nascita e PIN, con generazione di OTP (One-Time Password) inviata sullo smartphone della ricorrente. Inoltre, ogni bonifico era stato autenticato tramite notifica push sull’app token e digitazione del PIN, generando una nuova OTP.
Questo caso evidenzia un punto cruciale: anche un sistema di autenticazione forte non è infallibile. I truffatori sono in grado di sfruttare le vulnerabilità umane, ricorrendo a tecniche di ingegneria sociale per ottenere le credenziali necessarie.

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Autenticazione Forte del Cliente (SCA): Un’Arma a Doppio Taglio
La Strong Customer Authentication (SCA) è una procedura di sicurezza che mira a convalidare l’identità di un utente attraverso l’uso di almeno due dei seguenti elementi:
Conoscenza: qualcosa che solo l’utente conosce, come una password o un PIN.
Possesso: un elemento che si trova esclusivamente in possesso dell’utente, come un dispositivo hardware o uno smartphone.
Inerenza: una caratteristica intrinseca dell’utente, ad esempio l’impronta digitale o il riconoscimento facciale.
L’obiettivo è rendere più difficile per i truffatori accedere ai conti e autorizzare pagamenti non autorizzati. Tuttavia, l’SCA può anche rappresentare un ostacolo per gli utenti, rendendo più complessa l’esperienza di pagamento online.
Inoltre, i criminali informatici sviluppano costantemente nuove tecniche per aggirare l’SCA, come il SIM swapping (trasferimento fraudolento della SIM card) e il phishing vocale (vhishing) o via SMS (smishing). Queste tecniche sfruttano la collaborazione involontaria delle vittime, inducendole a fornire informazioni sensibili.
L’Onere della Prova e la Responsabilità dell’Intermediario
In caso di frode informatica, l’onere della prova grava sull’intermediario finanziario. La banca deve dimostrare di aver adottato un sistema di autenticazione forte e di aver correttamente registrato e contabilizzato le operazioni. Se l’intermediario non riesce a fornire questa prova, è responsabile per l’esecuzione fraudolenta del bonifico.
Tuttavia, la responsabilità può essere esclusa se si dimostra che il cliente ha agito in modo fraudolento. La valutazione della condotta del cliente deve tenere conto del complesso delle circostanze del caso concreto.
Oltre la SCA: Verso un Approccio Olistico alla Sicurezza Bancaria
La decisione dell’ABF Roma solleva interrogativi importanti sull’efficacia dell’SCA e sulla necessità di adottare un approccio più olistico alla sicurezza bancaria. Non è sufficiente implementare sistemi di autenticazione a più fattori se non si educano i clienti sui rischi e sulle tecniche di frode.
Le banche devono investire in campagne di sensibilizzazione per informare i clienti sui pericoli del phishing, del vhishing e del SIM swapping. Devono inoltre sviluppare sistemi di monitoraggio avanzati per rilevare attività sospette e bloccare tempestivamente le transazioni fraudolente.
Inoltre, è fondamentale che le banche collaborino con le autorità competenti per contrastare il crimine informatico e perseguire i truffatori. Solo attraverso un approccio coordinato e multidisciplinare è possibile proteggere efficacemente i clienti e garantire la sicurezza del sistema finanziario.
Sicurezza Bancaria nel Futuro: Un Equilibrio Tra Innovazione e Protezione
La vicenda che abbiamo analizzato ci porta a riflettere su un aspetto cruciale: la sicurezza bancaria non è un traguardo statico, ma un percorso in continua evoluzione. La tecnologia avanza, le minacce si evolvono e le strategie di difesa devono adattarsi di conseguenza.
Comprendere l’autenticazione a due fattori (2FA) è il primo passo per proteggere i tuoi account online. La 2FA aggiunge un ulteriore livello di sicurezza richiedendo un secondo codice di verifica oltre alla password. Questo codice può essere generato da un’app sul tuo smartphone, inviato via SMS o fornito da un dispositivo hardware.
Un concetto più avanzato è l’autenticazione adattiva.* Questo sistema utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare il comportamento dell’utente e valutare il rischio di ogni transazione. Se il sistema rileva un’attività sospetta, come un accesso da un dispositivo sconosciuto o una transazione di importo elevato, può richiedere un’ulteriore autenticazione o bloccare l’operazione.
In definitiva, la sicurezza bancaria del futuro dipenderà dalla capacità di trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dei clienti. Le banche devono investire in nuove tecnologie, ma devono anche educare i clienti sui rischi e sulle migliori pratiche per proteggere i propri conti. Solo così potremo costruire un sistema finanziario più sicuro e resiliente.